The five of us have our noses to the grindstone! - Dublino, 2006 - Corso di formazione per docenti di inglese
Siamo cinque insegnanti della scuola primaria della provincia di Bergamo e Brescia che per la prima volta hanno partecipato ad un corso di formazione all’estero per approfondire le conoscenze linguistiche e metodologico-didattiche dell’insegnamento della lingua inglese.
Questo corso, organizzato nell’ambito dei progetti Comenius 2.2 per la formazione in servizio degli insegnanti di ogni ordine di scuola, costituisce una valida opportunità per rispondere alla sfida della formazione permanente, del miglioramento delle competenze professionali dei docenti e in generale dell’innalzamento del livello culturale.
In due settimane si sono affrontati tre fra gli aspetti principali della dimensione professionale e personale di un insegnante: l’aspetto linguistico, quello metodologico-didattico e socio-culturale del paese ospitante.
La giornta scolastica era articolata in tre momenti ben definiti:
Il primo dedicato alla pratica lingusitica e all’interazione comunicativa;
Il secondo prioritariamente centrato sulla metodologia dell’insegnamento della lingua inglese attraverso tecniche e strategie diverse: gioco, drammatizzazione, utilizzo di audiovisivi…..
Il terzo dedicato all’approfondimento di alcuni aspetti caratteristici della tradizione celtica, della storia e delle cultura irlandese passata e recente.
Vestire i panni da studentesse è sato piacevole e spiritoso ma ha richiesto di rimetterci in gioco completamente rivisitando le dimensioni personali, relazionali e professionali in una prospettiva diversa. Nel gioco di ruolo da insegnante a studente abbiamo sperimentato in prima persona il significato di un linguaggio pedagogico molto ricorrente nella scuola. Parole come: motivazione, coinvolgimento emotivo e cognitivo, stile di apprendimento, tempi di apprendimento, austostima….acquistano un valore molto vivo, intimo e profondo.
Questa esperienza è stata coinvolgente durante le attività formative e particolarmente interessante per gli aspetti pratici quotidiani da affrontare perché diventati ormai insoliti per un adulto come, per esempio, la condivisione degli spazi comuni nella casa della famiglia ospitante, le diverse abitudini negli orari dei pasti, l’acquisto di un abbonamento settimanale per gli spostamenti con i mezzi di trasporto pubblico anziché con la propria automobile, l’abilità di orientarsi da soli in una città straniera, l’organizzazione del tempo libero……
Calarsi a tutto campo in una realtà culturalmente diversa ha rafforzato in noi la consapevolezza che la nostra professione richiede una dimensione interculturale ampia e aperta alle "diverse cittadinanze" e che la lingua (italiana o inglese), strumento cruciale per stabilire relazioni, diventa un "oggetto" particolarmente significativo da insegnare perché è un mezzo potente di mantenimento e di sviluppo dell’identità di ciascuno oltre che strumento efficace per la costruzione di una integrazione all’interno della comunità.
Adriana Caroli, Elisabetta Ferrari, Olga Iaconis ( DD Spirano) Editta Mazzucchelli (IC Corte Franca – Bs) Barbara Vitali (IC Sovere)
The five of us have our noses to the grindstone! - Dublino, 2006 - Corso di formazione per docenti di inglese
Siamo cinque insegnanti della scuola primaria della provincia di Bergamo e Brescia che per la prima volta hanno partecipato ad un corso di formazione all’estero per approfondire le conoscenze linguistiche e metodologico-didattiche dell’insegnamento della lingua inglese.Questo corso, organizzato nell’ambito dei progetti Comenius 2.2 per la formazione in servizio degli insegnanti di ogni ordine di scuola, costituisce una valida opportunità per rispondere alla sfida della formazione permanente, del miglioramento delle competenze professionali dei docenti e in generale dell’innalzamento del livello culturale.
In due settimane si sono affrontati tre fra gli aspetti principali della dimensione professionale e personale di un insegnante: l’aspetto linguistico, quello metodologico-didattico e socio-culturale del paese ospitante.
La giornta scolastica era articolata in tre momenti ben definiti:
Vestire i panni da studentesse è sato piacevole e spiritoso ma ha richiesto di rimetterci in gioco completamente rivisitando le dimensioni personali, relazionali e professionali in una prospettiva diversa. Nel gioco di ruolo da insegnante a studente abbiamo sperimentato in prima persona il significato di un linguaggio pedagogico molto ricorrente nella scuola. Parole come: motivazione, coinvolgimento emotivo e cognitivo, stile di apprendimento, tempi di apprendimento, austostima….acquistano un valore molto vivo, intimo e profondo.
Questa esperienza è stata coinvolgente durante le attività formative e particolarmente interessante per gli aspetti pratici quotidiani da affrontare perché diventati ormai insoliti per un adulto come, per esempio, la condivisione degli spazi comuni nella casa della famiglia ospitante, le diverse abitudini negli orari dei pasti, l’acquisto di un abbonamento settimanale per gli spostamenti con i mezzi di trasporto pubblico anziché con la propria automobile, l’abilità di orientarsi da soli in una città straniera, l’organizzazione del tempo libero……
Calarsi a tutto campo in una realtà culturalmente diversa ha rafforzato in noi la consapevolezza che la nostra professione richiede una dimensione interculturale ampia e aperta alle "diverse cittadinanze" e che la lingua (italiana o inglese), strumento cruciale per stabilire relazioni, diventa un "oggetto" particolarmente significativo da insegnare perché è un mezzo potente di mantenimento e di sviluppo dell’identità di ciascuno oltre che strumento efficace per la costruzione di una integrazione all’interno della comunità.
Adriana Caroli, Elisabetta Ferrari, Olga Iaconis ( DD Spirano)
Editta Mazzucchelli (IC Corte Franca – Bs)
Barbara Vitali (IC Sovere)